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1995 - DALLE DUE PORTE AL COSTONE...passando da Piscialembita.Nel 1995 si cambia teatro. Detto così non fa effetto, perché cambiare teatro è la cosa più normale per chi abitualmente calca i palcoscenici... quasi come passare da un vestito all'altro. Per noi ragazzi del 53, no! Nel 1993, quando con il duplice intento di divertirci e dare in beneficenza l'eventuale ricavato dei nostri sforzi avevamo deciso di rappresentare una vecchia operetta goliardica, i Rozzi erano in restauro, e tra i Rinnovati e le Due Porte scegliemmo proprio le Due Porte. Da subito, tra noi e quel teatrino, era scaturito un rapporto intenso, particolare. Nessuno di noi aveva mai fatto teatro (e molti non ci erano andati nemmeno da spettatori), e entrare lì dentro ci parve come entrare alla Scala di Milano. Nel togliere le ragnatele che adornavano la sala, il palcoscenico, le poltroncine saliva in noi la convinzione che non ce l'avremmo mai fatta. Poi, una volta messo in ordine e trovato una stagna di kerosene per accendere il riscaldamento, si cominciò a provare e, manco a dirlo, ci divertimmo: ragazzi, si va avanti! E così il teatrino delle Due Porte era diventato la nostra seconda casa, e prova dopo prova eravamo riusciti dove non avevamo mai pensato di riuscire. E l'anno dopo, addirittura, l'impresa si era ripetuta, e stavolta con un testo "nostro". Del resto, quell'angusto palcoscenico aveva rappresentato un luogo mitico del teatro vernacolare e contradaiolo, e generazioni di senesi lo avevano calpestato: la nostra annata ci è arrivata in età matura e quasi per scherzo, ma ci è arrivata. In extremis, ma ci è arrivata. Perché il nostro "O...tello" fu in assoluto l'ultima rappresentazione andata in scena al Due Porte, per il quale era stato già deciso da tempo un altro utilizzo. Un altro pezzetto di Siena che se ne andava così, quasi nell'indifferenza, come era successo per il "campino" di san Prospero, nella cui polvere chiunque avesse tirato un calcio ad un pallone nella nostra città si era prima o poi rotolato. Ma la perdita del nostro primo covo teatrale non ferma le nostre performance: ormai siamo lanciati e nel 1995 ci trasferiamo al Costone, un altro teatrino unico nel suo genere, un autentico bon-bon. Ancora non gli vogliamo bene come al Due Porte, ma l'amore non dovrebbe tardare a sbocciare: siamo i ragazzi del 53, stiamo bene insieme, e ci si innamora facilmente dei posti dove si sta bene insieme. Il viaggio dalle Due Porte al Costone passa da Piscialembita (provincia di Sovicille), dove al tempo degli antichi romani un'intricata vicenda di dei, truffatori e paesani ignari si intreccia con la bella storia d'amore tra una splendida dea e un robusto "membro" della comunità piscialembitina... |
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