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Ci sono cose che non hanno bisogno di tante parole, anche perché, quando succedono, ti lasciano davvero senza parole. Come è successo dietro le quinte dei Rozzi, in una delle serate di replica dell'operetta 2012, quando si sono presentate due signore per consegnare a uno di noi una voluminosa busta.

Immaginatevi la scena. C'è che sta per "entrare" e controlla un ultima volta trucco e costume, altri che sono appena usciti e ripassano al volo le battute della prossima entrata... e queste signore con il loro "plico", che una volta aperto rivela il suo contenuto: un disegno a tempera accompagnato dalla "letterina" sotto riprodotta.

Ve l'ho detto, si rimane senza parole, perché il disegno l'ha fatto Paolo, un bambino che diversi anni fa, grazie anche ai fondi raccolti con la nostra operetta, ha potuto sottoporsi a un intervento che gli ha consentito di riacquistare l'uso delle mani... per scrivere... per disegnare...

Rispunta ora, dal passato, per ringraziarci con un disegno che non è senz'altro un'opera d'arte, che non troverà posto in nessun museo (a parte quello dei nostri cuori e quello che pian piano andiamo costruendo alle pareti della nostra "stanza", la Bottega del 53), ma che ha il potere, mentre passsa di mano mano, di suscitare un'intensa commozione.

E così va a finire che qualcuno, già doverosamente truccato da donna, non può fare a meno di asciugarsi gli occhi, rovinando così il prezioso lavoro delle nostre truccatrici...

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