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2002 - PASSEGGIANDO UNA NOTTE PER SIENAMoschettieri for ever, di Dumas padre, figlio e... nipotiIl gruppo di reduci dall'ennesima cena negli esclusivi locali dei ragazzi del 53 si è ormai assottigliato di molto: restiamo solo in cinque, improvvisati nottambuli per il bisogno di smaltire i postumi dell'azione combinata delle succulente pietanze cucinate dal Gistri e della gradazione alcolica della nostra fornitissima cantina. All'unanimità constatiamo con orgoglio che a Siena l'autunno ci fa sentire sospesi tra la stagione calda, ancora avvertibile passeggiando tra le pietre e i mattoni di Piazza del Campo, e quella invernale che a notte fonda preannuncia il suo arrivo con improvvisi spifferi alle cantonate. Ma nella nostra chiacchierata, più della meteorologia, tengono banco i commenti sul copione dell'Operetta che andremo a rappresentare nel 2002, consegnato a tutti i 'Ragazzi' durante la cena. Tema -questa volta- la Francia di Richelieu e dei Moschettieri, di Costanza e di Milady, degli intrighi a corte e delle inevitabili complicazioni amorose... È così che, presi dalla discussione tra chi la intende a lesso e chi la intende a crudo, ci accorgiamo all'ultimo momento dei due tizi che ci vengono incontro. "Pardonnez-moi si je vous interromps, Messieurs, sapreste indicarci un vicino albergo per trascorrere la nuit?" A parlare è stato quello più giovane; l'altro, probabilmente il padre, ormai dorme quasi in piedi. Però che strano: dicevamo della Francia ed ecco che spuntano giusto due transalpini! Mentre ci incamminiamo verso il 'Tre Donzelle' per esaudire il loro desiderio di un letto, il più anziano diventa improvvisamente loquace e pare conoscere meglio di noi i personaggi della nostra prossima commedia della quale, snobbando i due ospiti, abbiamo nel frattempo ripreso animatamente a parlare. "Trattatelo bien il mio D'Artagnan" -interloquisce infatti il francese- "gli ho dato un carattere spigoloso, à vrai dire, ma in fondo il est un idéaliste et un romantique come gli altri tre. Piuttosto è quel Richelieu che, se tornassi indietro, renderei un po' meno antipathique et arrogant. Ad ogni modo, le loro avventure hanno dato grande fama a me e regalato emozioni ad intere generazioni; pas mal, se pensate che ho cominciato come semplice scrivano presso un notaio di Villers..." "Malheureusement, caro babbo," -subentra il giovane- "nei tuoi romanzi ti facevi prendere troppo la mano dai personaggi. Io me ne sono guardato bene dal fare altrettanto; voilà pourquoi a Margherita Gautier, nella 'Signora delle Camelie', ho fatto reggere l'anima coi denti". A questo punto qualcuno di noi entra un po' in confusione, forse perché già diffidava degli abiti decisamente démodé di quei due strani signori che, adesso, si permettono addirittura di immischiarsi nella nostra commedia. Intanto siamo già davanti all'albergo ma ancora in tempo per chiedere ai due: "Chi siete e da dove venite? Ci siete venuti da soli o vi ci hanno mandato?!" "Diciamo che veniamo da le monde de l'imagination -sibila il più anziano scivolando dentro l'hotel - bien meilleur del vostro, ve lo garantisce Alexandre Dumas!" "Padre!" -precisa l'altro già al di là della vetrata- "Per non confonderlo con me, Alexandre Dumas figlio. Bonne nuit, mes enfants, bonne chance pour la comédie e non fate arrabbiare troppo il regista; merci per la beneficenza che farete sfruttando un po' del nostro genio letterario di famiglia e domani, a proposito, salutateci Monsieur Marzuchì". Torniamo indietro, indecisi se rivolgerci proprio alla vicina Misericordia per una lavanda gastrica urgente oppure cominciare a sospettare di essere stati bersaglio di qualche altro 'Ragazzo del 53' in vena di travestimenti. Propendendo per quest'ultima eventualità, ci precipitiamo sui nostri passi, smaniosi di smascherare gli abilissimi burloni di turno ("Bada, quello che ha detto di essere il padre somigliava parecchio al Marzocchi!"). Ma il portiere di notte reagisce inconsultamente alla scampanellata inveendo contro di noi: "Andate a letto vagabondi, ma di quali francesi state farneticando?! E dal Palio d'agosto che qui non se ne vede uno!!!". |
I RAGAZZI DEL 53 Strada delle Tolfe, 4 53100 SIENA |
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