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1997 - CHI BEN NAPPA BEN TAPPA

ovvero: anche Pinocchio era un ragazzo del 53.

Le ragioni della nostra scelta di quest'anno si spiegano con un paradosso: trovare delle motivazioni ad un eventuale accantonamento di un soggetto come Pinocchio sarebbe stato molto più difficile che non farlo entrare nella rosa dei nostri personaggi.

La ragione, che noi abbiamo sempre confusamente intuito, ve la potrebbe spiegare scientificamente uno psicologo: Pinocchio è il personaggio che meglio di tutti incarna i ragazzi del 53, infatti è l'unico "eroe" che il simbolo della sua virilità non lo porta sul petto come Nembo Kid o Capitan America, ma sul viso... e di proporzioni enormi.

E poi il burattino di legno dal lungo naso, con la sua ingenuità, la sua caparbietà e la sua simpatia, risulta sicuramente più umano di molti altri personaggi letterari interpretati da uomini in carne ed ossa, e quindi coincide perfettamente con il genere di umanità a cui cerchiamo di dare vita nelle nostre rappresentazioni.

Senza contare che Pinocchio è stato il primo libro della nostra vita, il primo eroe che ci ha fatto sognare, sorridere e anche commuovere. Portarlo sulla scena è stato per noi del 53 una sorta di punto di arrivo di un viaggio che era cominciato tanti anni prima con quel "C'era una volta... un re, diranno subito i miei piccoli lettori..."

Solo che noi, una volta che Pinocchio è diventato "un ragazzino perbene", siamo andati oltre, e chiedendo aiuto nientepopòdimenoche al Manzoni, abbiamo trasferito il ragazzino, ormai diventato uomo, sulle rive del lago di Como.

Pinocchio, che ha perso il vizio di raccontare bugie, ma non quello di cacciarsi nei guai, cerca di sposare la sua Lucia, e gliene capitano davvero tante... Inutilmente Geppetto cerca di convincerlo ad abbandonare l'impresa, a lasciare quelle terre inospitali per tornare a vivere nella tranquilla natia Toscana: lui no, duro come il legno più stagionato (e non poteva essere altrimenti) lotta fino allo stremo per coronare il suo sogno d'amore.

Nonostante tutti i tentativi, ivi compreso l'improbabile apprendimento di una lingua impossibile come il bergamasco, le cose non vanno per il verso giusto... finché, quasi al colmo della disperazione, l'incontro con un vecchio amico sembra finalmente cambiare il corso degli eventi.

Sarà davvero la volta buona? ...ai posteri l'ardua sentenza.

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