2005 - LA FASCIA TRICOLORE

ovvero: un ragazzo del 53 diventa sindaco.

Nel 2005 decidiamo di fare le cose in grande, e dopo le solite "simpatiche" discussioni il gruppo all'unanimità affida a uno di noi il prestigioso incarico di... presentarsi alle elezioni per la massima carica cittadina.

Da bravo ragazzo del 53, il nostro eroe non vuole assolutamente sbagliare, non vuole deludere l'elettorato e i suoi amici del 53 che lo hanno candidato, creando un movimento di pensiero capace di suscitare l'entusiasmo della città e di raccogliere i moltissimi consensi, anche trasversali di chi si è coalizzato per votarlo.

Ma le cose non sono affatto semplici, e l'ansia di fare le cose bene attanaglia il nostro candidato al punto di fargli fare ripetutamente fiasco nell'intimità del talamo coniugale.

La moglie, degna consorte di un ragazzo del 53, lo consola e lo rassicura dicendo che l'insuccesso sarà solo momentaneo e passerà presto: tutto è dovuto soltanto allo stress pre-elettorale, e alla troppa tensione accumulata, ma lei è certa che il marito vincerà al primo turno, senza dover ricorrere nemmeno al ballottaggio, in quanto la coalizione che si è creata in suo appoggio è talmente forte che sbaraglierà il campo. Molte figure rappresentative della opinione pubblica cittadina, anche contro le direttive dei rispettivi partiti di appartenenza, hanno deciso di appoggiare lui, simbolo di questa nuova frontiera.

E' la prima volta che questo succede e quindi non si devono assolutamente commettere errori, e per consigliare l'aspirante sindaco arriva anche un personaggio del passato, un suo antenato, che gli ricorda come la storia di Siena sia ricca di esempi di buon governo: esempi dai quali deve trarre ispirazione chi, come lui, non può dunque assolutamente fallire. Brandano prende così per mano il candidato e lo conduce nel passato a conoscere questi personaggi.

Il nostro candidato incontra così tutta una serie di grandi personaggi senesi (ovviamente rivisitati alla nostra maniera) tra cui Pio II, Cecco Angiolieri, Duccio di Boninsegna e Provenzan Salvani, e si trova addirittura ad assistere alla rivolta capeggiata da Barbicone, per poi tornare nel presente, dove il gran finale lo vede (e non poteva finire diversamente, perché i ragazzi del 53 le cose le sanno fare) eletto trionfalmente sindaco, con tanto di fascia tricolore a tracolla.